La Sardegna di oggi per la Memoria di domani
 

Un (ex) giornalista felice e conosciuto

Goceano. A chi non è sardo può suonare come una parola esotica, che richiama mari sconfinati. Ma non c’è alcun oceano, e nemmeno alcun mare, nel Goceano: solo montagne e boschi a fare da barriera. È una terra di confine, incastrata tra Logudoro e Nuorese, un luogo di tutti e di nessuno su cui la cronaca dei giornali ha indugiato – e indugia – a lungo. I romanzi, al contrario, molto meno, anzi quasi nulla, perché hanno preferito guardare più in basso, alla Barbagia che è diventata così icona del conflitto tra arcaismo e modernità che ha segnato tutte le sue fasi della più recente storia sarda. Forse anche per colmare questa assenza Vanni Lai ha deciso di ambientare proprio nel Goceano il suo primo romanzo, dandogli un titolo – Le tigri del Goceano – che subito evoca quel genere di conflitti feroci che sono sempre stati connessi alla vicina, ma diversa, Barbagia.

 

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