La Sardegna di oggi per la Memoria di domani
 

Turisti con le mani in pasta

La ricerca di nuovi sapori, secondo gli ultimi dati della World Food Travel Association, è la motivazione principale per quasi la metà (49 per cento) di quanti nel mondo viaggiano per turismo. C’è chi cerca la tradizione, chi gradisce le sperimentazioni e chi, invece, apprezza le contaminazioni tra le diverse identità eno-gastronomiche. Viaggiatori del gusto che non si accontentano di assaggiare i prodotti dei territori che attraversano, ma che vogliono conoscerne la storia, entrare in contatto con i locali, imparare antiche ricette e provare a riprodurle. In Sardegna è una tendenza ancora poco valorizzata, conosciuta come food experience, ovvero: “l’esperienza del cibo”, viaggiare imparando le tradizioni dei luoghi, trascorrendo momenti di condivisione quotidiana. Una tendenza già in atto in diverse parti del mondo che potrebbe contrastare la dilagante tendenza dei vacanzieri “mordi e fuggi” dei centri sardi della costa, e che può diventare molto interessante per i paesi delle zone interne dell’Isola dove, oltre alla bellezza e alle suggestione dei paesaggi, c’è molto da scoprire in termini di autenticità e genuinità dei prodotti.

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