La Sardegna di oggi per la Memoria di domani

La Sardegna è una terra di lettori e spettatori. Considerando il numero di abitanti. I sardi vanno volentieri in libreria e al cinema, specialmente quando il mercato offre libri e film che parlano dell’Isola. I lavori cinematografici di ambiente sardo hanno successo. Figlia mia di Laura Bispuri, girato nella zona di Cabras, ha ottenuto uno degli incassi più rilevanti a livello nazionale. Inoltre va sottolineato che – nonostante la nuova legge sul cinema e gli audiovisivi del ministro della Cultura Dario Franceschini si stia rivelando devastante per le associazioni di divulgazione cinematografica – i circoli del cinema sardi continuano a registrare cifre da record rispetto a quelli della penisola. Ma il fenomeno più interessante, favorito dall’abbassamento dei costi tecnologici, è il moltiplicarsi nell’Isola delle piccole produzioni e il nascere di tanti laboratori di regia, sceneggiatura e montaggio. Contemporaneamente crescono i festival dedicati ai cortometraggi. Sono lontani i tempi in cui, quando si parlava di cinema sulla Sardegna, ci si poteva concentrare solo su pochi e sporadici film. Ora, al contrario, c’è tanto, forse troppo materiale. E questa ultima stagione lo conferma.

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