La Sardegna di oggi per la Memoria di domani

È al 47 di via Sulis, a Cagliari. È piccola, luminosa, accogliente e ben arredata. Ha il pavimento di parquet nero, un tavolo grande e massiccio di legno chiaro circondato da poltrone gialle e due scaffali a muro bianchi che coprono per intero le pareti da destra a sinistra e accolgono i libri che si affacciano spavaldi sapendo di regalarle un’identità alternativa. Si chiama Edumondo ed è una libreria indipendente talmente piccina che ogni libro che vi trova alloggio temporaneo è prima sottoposto a una appassionatissima selezione da parte di Marina Boetti e da parte mia, che ci lavoriamo con passione e cura. È dallo scaffale in basso a sinistra che ci spiano, come divertiti, i libri sardi, veri protagonisti, insieme ai lettori, di questa storia iniziata, quasi per caso il 28 novembre 2017. È stato allora, infatti, che ho incontrato Sardinia Post che ha deciso di ospitare il mio blog Cronache pendolari. Insomma, ci siamo conosciuti e così è fiorita l’idea di far votare i lettori per eleggere il Libro dell’Isola, quello più rappresentativo della letteratura sarda, quello che avrebbero scelto qualora si fossero trovati tutti soli ad affrontare un’isola deserta. Inizialmente la votazione avrebbe dovuto svolgersi solamente online, sul sito del quotidiano, poi la situazione ha assunto una piega “imprevista”.

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