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Sardegna in lutto per la morte di Sciola

Teli bianchi su muri, porte, finestre, alberi, e anche sui monumenti in pietra: San Sperate si trasforma in una tela ancora da dipingere per rendere omaggio allo scultore Pinuccio Sciola, scomparso all’età di 74 anni.
Nel 1968 l’artista introdusse nel suo paese il muralismo (che continua a essere praticato anche in numerosi altri paesi della Sardegna) suscitando l’interesse dell’UNESCO. Un riconoscimento che valse a Sciola l’invito da parte dell’agenzia delle Nazioni Unite a un viaggio in Messico. In quell’occasione l’artista sardo fece l’incontro, decisivo per lo sviluppo della sua opera, col muralista David Alfaro Siqueiros.
A partire dal 1996, la multiforme produzione artistica di Sciola è stata caratterizzata dall’invenzione delle “pietre sonore”, sculture di varie dimensioni che l’artista suonava sfregandole con le mani o aiutandosi con l’archetto di un violino.
Nel corso del funerale, al quale ha partecipato l’intero paese, il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha assunto l’impegno di avviare la realizzazione del più grande progetto di Sciola: disseminare la strada statale 131, la Carlo Felice, di opere d’arte realizzate da artisti di tutto il mondo per farne “una scultura di 240 chilometri”.

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