La Sardegna di oggi per la Memoria di domani
 

Nel verde Meilogu dei culti preistorici

Che si arrivi dal Goceano, e quindi da Foresta Burgos, oppure dalla Carlo Felice, Bonorva e il suo territorio appariranno in tutto il loro splendore, in qualsiasi stagione si viaggi. Il giallo dei campi in estate e autunno, il verde della primavera e dell’inverno di una campagna rigogliosa che ospita le opere più belle tra quelle realizzati dai sardi dell’età della pietra.
Siamo nel Meilogu, sub regione del Logudoro, tra l’altopiano di Campeda e la piana di Santa Lucia: un territorio che ha mantenuto nei millenni la sua tradizione agro pastorale (il poleonimo Bonorva deriva dal latino “Bonus Orbis”, “buona terra”), ricco di importanti siti archeologici. A circa 7 chilometri dall’abitato, in direzione Bono, si incontra la necropoli ipogeica di Sant’Andrea Priu.  

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