La Sardegna di oggi per la Memoria di domani
 

Medaglie d’oro e anni d’argento

La povertà, la solitudine e il distacco dagli affetti familiari hanno lasciato un segno indelebile, un solco che, nel corso dei suoi quasi sessant’anni, ha cercato di colmare nutrendosi di emozioni. Quelle dei tanti lanci con il paracadute, quelle delle prove estreme a cui ha sottoposto il suo fisico. Capelli brizzolati, fisico compatto e muscoloso, Roberto Zanda, extreme runner cagliaritano, classe 1957, conosciuto – non solo in Sardegna – come “Massiccione”, non ha ancora placato la sua fame di avventura e, forse, di rivalsa nei confronti di una vita iniziata a Cagliari, tra i casermoni del Poetto e le case popolari del quartiere San Michele, tra i letti degli stanzoni di un collegio e gli spazi angusti di un appartamento popolare di 50 metri quadri diviso con altri otto tra fratelli e sorelle.

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