La Sardegna di oggi per la Memoria di domani
 

Maurizio d’Arabia

Il suo sogno era quello di curare i cavalli. Animali eleganti, dal forte intuito ed empatici. E invece per quasi un anno il sassarese Maurizio Carta ha curato altri animali da corsa negli Emirati Arabi, nei dintorni di Sweihan, una cittadina a metà strada tra Dubai e Abu Dhabi. La piazza dice molto delle passioni locali: vi campeggia infatti la statua di un enorme cammello. In realtà si tratta di un dromedario, con una sola gobba. Ma, come spiega Maurizio, lì non fanno distinzione e li chiamano tutti cammelli. E anche lui si è abituato così.
Gli undici mesi trascorsi negli Emirati sono solo l’ultima tappa del percorso lavorativo di Maurizio Carta che, a dispetto dei suoi appena 30 anni, è stato lungo e complesso. Dalla cura dei piccoli animali da compagnia fino a quei grossi ruminanti con la gobba che per l’intero percorso di studi (si è laureato in Veterinaria, a Sassari, nel 2015) non aveva mai incontrato, nemmeno sui libri. In mezzo una parentesi negli Stati Uniti e, una collaborazione – da studente – con l’ospedale didattico veterinario. A cui si aggiunge l’internato presso il reparto di Clinica chirurgica. «Ho iniziato a lavorare con cani e gatti, le visite domiciliari, i vaccini – racconta – ma era un mercato di difficile accesso. Nei primi mesi del 2016, un anno dopo la laurea, ho deciso di partire per un soggiorno di tre mesi da alcuni miei parenti che vivono negli Stati Uniti a Detroit, nel Michigan. Una vacanza, ma non solo. Sono andato nel Kentucky, che è considerato il tempio del cavallo, e poi a New York. Ho potuto vedere il metodo di lavoro delle cliniche veterinarie specializzate nella cura dei miei animali preferiti».

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