La Sardegna di oggi per la Memoria di domani
 

Il tesoro ritrovato

Maestro d’ascia, meccanico e carrozziere. Quindi verniciatore, battilastra, tornitore e tappezziere con qualche incursione nella sartoria, al comando di una Singer post bellica recuperata nella cantina di casa. Il curriculum di Mario Fois (ma nell’ambiente collezionistico è per tutti Marco) pare quello di un artigiano che ha trascorso la vita intera a rincorrere il mercato del lavoro, mosso da uno spropositato spirito di adattamento. E invece, dice l’Inps, negli ultimi decenni non si è mai mosso dalla centrale termica della Saras, la Società anonima raffinerie sarde fondata nel 1962 da Angelo Moratti in quel di Sarroch, a pochi chilometri da Cagliari. Il primo giorno di lavoro nel 1982 – dopo due lustri alla Rumianca di Nino Rovelli – l’ultimo due anni fa per sopraggiunta età pensionabile. Eppure quel curriculum è assolutamente autentico, ed è il frutto di una passione smodata per una “Signora” di novantun’anni che per due lustri ha portato Fois a condurre una doppia vita: la mattina in raffineria, il pomeriggio nello scantinato di casa a battagliare con lamiere, bielle e cilindri. Perché la Signora in questione è una Ansaldo 4F Torpedo del 1927. Un’automobile. Sedotta, abbandonata e infine ritrovata dopo cinquant’anni di oblio e decadenza, ormai riconvertita in pollaio di lusso da un paio di galline. Per gli amanti delle auto d’epoca, è il classico barn find. Letteralmente: “ritrovamento in fienile”.

 

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