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Il tesoro di Luigia

Emigrata da adolescente, diventa la dama di compagnia di una nobildonna palermitana. Riceve in eredità tre dipinti del Seicento e li regala a Seui, il suo paese natale. A ottobre, nottetempo, il blitz di Vittorio Sgarbi

Il tesoro è arrivato dalla Sicilia, viaggiando per chilometri via mare e via terra, da un palazzo nobiliare di Palermo alla casa comunale di un piccolo paese della Barbagia. Era il 1983, sono quindi passati già trentaquattro anni, quando quei tre quadri secenteschi della scuola di Caravaggio, arrivarono a Seui, 1.300 abitanti alle pendici del Gennargentu. Ma solo dal 2011 le opere sono esposte nella Galleria civica. E ci sono voluti altri sei anni perché qualcuno se ne accorgesse. Un qualcuno, però, molto autorevole: Vittorio Sgarbi, uno dei più influenti, forse il più influente, tra i critici d’arte italiani. La sera del 21 ottobre del 2017, Sgarbi ha effettuato una specie di blitz a Seui per vedere i tre dipinti, in particolare un San Cristoforo che potrebbe essere un’opera di Jusepe de Ribera detto lo Spagnoletto, pittore iberico che lavorava principalmente a Napoli, uno dei massimi esponenti della pittura europea del XVII secolo. Luigia è Luigia Mascia, nata il 20 marzo del 1918 e morta nel 2001.

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