La Sardegna di oggi per la Memoria di domani
 

Il grande equivoco del ”vino naturale”

Fino a una decina di anni, fa uno degli aggettivi ricorrenti per definire un vino pregiato era “barricato”. Produttori, enotecari, enologi e sommelier erano convinti che i vini maturati in barrique avessero un qualcosa in più, nei profumi e nei sapori, fino al punto da definirli proprio con quell’aggettivo. Niente di più sbagliato. Le uniche descrizioni valide per catalogare un vino devono essere, oltre a quelle organolettiche, quelle che fanno riferimento al territorio, al vigneto, al clima, alle varietà utilizzate e al modo di condurre l’agricoltura in vigna. Oggi l’aggettivo “barricato” è  usato sempre più raramente. Se n’è affermato un altro non meno improprio: “naturale”.

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