La Sardegna di oggi per la Memoria di domani
 

Il business dell’ospitalità

La tavola è apparecchiata per una quindicina di persone. Ad attenderle c’è la famiglia Spiga schierata al completo, dai nonni ai nipoti. Dispensano sorrisi e raccontano storie. Accolgono gli ospiti senza affettazione né imbarazzo. Un po’ perché non è la prima volta che aprono le porte della loro casa a degli sconosciuti, un po’ perché il loro paese – dicono – “ha l’ospitalità nel DNA”. L’occasione è un pranzo, uno di quei pranzi dalla durata variabile (ma sempre lunga) che sono una vera e propria istituzione sociale nei paesi sardi, con tavolate che, numerose più o meno tutti i giorni, registrano picchi di affollamento nel fine settimana e in occasione delle feste. Oltre al nucleo familiare allargato sono presenti anche amici e conoscenti. «Se qualcuno passa vicino a casa gli chiediamo: “Hai mangiato? Sennò siediti e mangia”».

Siamo a Nughedu Santa Vittoria, paese di 497 abitanti inserito nella lista dei trenta comuni sardi a rischio estinzione. Non è un luogo di passaggio, qui ci si arriva perché si è proprio deciso di venire. E, a dire il vero, trovare una ragione per farlo non è mai stato facile. Fino a qualche tempo fa: negli ultimi due anni, infatti, i visitatori sono passati da zero a più di seicento. Merito di un progetto nato con l’obiettivo di rilanciare il paese, valorizzarlo e renderlo attraente. Si chiama “Nughedu Welcome” ed è stato sviluppato da Nabui, società oristanese che si occupa di innovazione sociale e sostenibilità, in collaborazione con il Comune. Un progetto studiato non solo per attirare turisti e viaggiatori ma anche per provare a costruire, nel lungo periodo, le ragioni per restare nel paese (e per tornarvi). Consiste in un sistema di accoglienza diffusa, dove sono le famiglie a dare ospitalità e a “ristorare” i viaggiatori, condividendo con loro i prodotti e le tradizioni. Insomma, un progetto di turismo morbido e sostenibile, rispettoso dell’identità del luogo, dal passo lento, basato su convivialità, cibo, ruralità, piccole abitudini quotidiane consolidate nel tempo.

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