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Fari a cinque stelle

Nel 1991, quando comincia a frullargli nella testa quella bizzarra idea, Alessio Raggio ha 21 anni. E la proverbiale incoscienza che s’accompagna a quell’età ha presumibilmente giocato un ruolo nel progetto che l’imprenditore cagliaritano realizzerà quindici anni dopo: trasformare un faro abbandonato in un resort a cinque stelle. A distanza di quasi trent’anni, la stessa idea è stata ripresa dalla Regione Sardegna, che a breve pubblicherà il bando per l’assegnazione di dieci fari e stazioni semaforiche abbandonate e concentrate per la maggior parte in Gallura, nel nord est dell’Isola. Diventeranno, secondo i piani dell’amministrazione regionale, luxury guesthouse. Il punto di partenza del progetto è stato il certosino lavoro della Conservatoria delle coste della Sardegna, che ha passato al setaccio tutti i fari e le stazioni semaforiche dell’Isola. «Con il coinvolgimento degli imprenditori privati e delle amministrazioni locali – ha spiegato l’assessore regionale all’Urbanistica Cristiano Erriu – valuteremo i progetti più ambiziosi e più idonei a contribuire al rilancio economico e turistico dei territori, nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio». È esattamente quel che nel 2004 Raggio ha fatto nel faro di Capo Spartivento, la punta sud occidentale della Sardegna, il confine tra il Golfo di Cagliari e quello di Teulada. Un hotel di super lusso dove, però, non esiste la reception. «Perché qui gli ospiti si devono sentire a casa», è la filosofia dell’imprenditore cagliaritano.

L’articolo completo e le schede dei fari nel numero in edicola

 

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