La Sardegna di oggi per la Memoria di domani

“Diavoli rossi”, “Die roten Teufels”, un appellativo riservato ai soldati italiani che, durante la Grande Guerra, si distinguevano per l’impeto e la forza con cui portavano a termine gli assalti. Per i nemici austro-ungarici, quei soldati italiani erano visti come veri e propri demoni indomabili, Dimonios appunto. Proprio da quella descrizione, scritta nel libro di Alfredo Graziani Fanterie sarde all’ombra del tricolore, trae origine il soprannome dei militari della Brigata “Sassari”. Uno pseudonimo che ha fatto la storia d’Italia e dell’Esercito, portato ancora oggi con orgoglio da oltre tremila militari, in maggioranza sardi. Far parte della “Sassari”, essere un Dimonios, per molti militari significa tenere vivo il ricordo di chi non c’è più, di nonni o lontani parenti che hanno sacrificato la propria vita per il Paese. La Grande Guerra, infatti, costò alla Brigata oltre 15.000 perdite: 2.164 caduti e 12.858 tra feriti e dispersi, moltissimi erano militari sardi…