La Sardegna di oggi per la Memoria di domani
 

Attenti: la canadese non è una tenda

Quest’estate son stato in Russia, e una cosa che mi è successa, è che ho usato più volte il verbo «Protrudere», che suona in un modo stranissimo; avrei potuto forse usare «Aggettare», ma una cosa che mi piace fare, è provare a emettere suoni che non avevo mai emesso in vita mia; dire parole che non avevo mai detto, produrre dei suoni che, chissà perché, sono estranei alla mia personale glottologia.

È una cosa che succedeva a mia nonna, la cui personale glottologia era costruita sulla sua lingua madre, che era il dialetto di un paese in provincia di Parma che si chiama Basilicanova, e che con certe parole dell’italiano, «boiler», per dire, non ci ha mai fatto la pace, l’ha chiamato per tutta la vita il «bolide», perché che il dittongo “oi”, nel dialetto di Basilicanova, non era contemplato, e mia nonna si sentiva in diritto di farne a meno.
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