La Sardegna di oggi per la Memoria di domani
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Agosto 2018

Fili d’argento e d’oro intrecciati, sottili come capelli, arrotolati a spirale, modellati manualmente e uniti da impercettibili saldature. Oggetti metallici, ma leggeri come piume. Bottoni, spille, bracciali, orecchini, ciondoli, catene e pendagli dalle forme più varie creati da artigiani che perpetuano tecniche di lavorazione antichissime.

Se in Sardegna cercate un luogo che offra contemporaneamente bellezze naturali, monumenti, eccellenze enogastronomiche e ottimi servizi, quello è Alghero. Mai banale, mai scontata, “Barceloneta” (come viene anche chiamata per via della sua origine catalana e della lingua che ancora si parla) amerete attraversarla passando per

Quest’anno avrebbe festeggiato una ricorrenza speciale: i sessanta anni dello “Studio 58”, cenacolo di artisti ribelli la cui nascita segnò un momento fondamentale della storia dell’arte contemporanea sarda. Primo Pantoli, pittore, scultore, incisore nato a Cesena nel 1932, era sbarcato nell’Isola nell’inverno del 1957, quando

Maestro d’ascia, meccanico e carrozziere. Quindi verniciatore, battilastra, tornitore e tappezziere con qualche incursione nella sartoria, al comando di una Singer post bellica recuperata nella cantina di casa. Il curriculum di Mario Fois (ma nell’ambiente collezionistico è per tutti Marco) pare quello di un artigiano

«Spesso lo si vedeva giocare a biliardino nella Casa dello studente - ricorda Renzo Caddeo, già docente ordinario di Geometria nel corso di laurea di Matematica dell’università di Cagliari -. Era un ragazzo milanese ben educato che volentieri faceva amicizia coi suoi coetanei». Correva l’anno

Qando, all’inizio della seconda metà dell’Ottocento, se ne incominciò a parlare, anche la rete ferroviaria sarda dovette fare i conti con la sindrome di “a su connottu” (che sostanzialmente vuol dire non allontaniamoci da quello che conosciamo già). Ne furono colpiti i ricchi proprietari terrieri